Nel campo dell’ipoglicemia, che resta uno dei principali problemi della terapia del diabete di tipo 1, quali sono le proposte terapeutiche ancora in fase preliminare presentate all’ 81° Congresso dell’ ADA, American Diabetes Association, 25-29 giugno 2021?
I risultati dello studio SAGE condotto su 3.858 soggetti, hanno evidenziato che nei tre mesi precedenti alla valutazione:
- il 67,7% dei soggetti ha avuto un episodio di ipoglicemia con valori inferiori a 70 mg/dl;
- il 49,9% con valori inferiori a 54 mg/dl;
- l’11,9% ha avuto almeno un episodio di ipoglicemia severa nei 6 mesi precedenti.
La tecnologia ha dimostrato la possibilità di migliorare il controllo glico-metabolico, senza aumentare il rischio di ipoglicemia, ma non ha ridotto il rischio di ipoglicemia.
Durante l’ADA 2021, sono state evidenziate alcune evoluzioni precliniche nel campo delle cosiddette Smart Insulin, le “insuline intelligenti” cioè formulazioni di insulina in grado di autoregolarsi e rilasciare principio attivo in funzione della disponibilità di glucosio nel sangue.
La prospettiva più concreta è però l’introduzione del glucagone in associazione all’insulina nel repertorio terapeutico.
Il glucagone fino a ora è stato utilizzato solo come terapia dell’ipoglicemia grave. Lo sviluppo di formulazioni di glucacone stabili sta permettendo la possibilità del suo utilizzo nella prevenzione dell’ipoglicemia in alcune condizioni particolari come l’esercizio fisico intenso, ma soprattutto l’utilizzo nel pancreas artificiale biormonale la cui registrazione a FDA per somministrazione della sola insulina potrebbe arrivare nel 2020 e in associazione con glucagone nel 2023.