Le disfunzioni erettili spesso compaiono all’inizio del diabete

Secondo uno studio condotto da Subito!, il progetto Amd (Associazione Medici Diabetologi) per la prevenzione e la cura del diabete, la disfunzione erettile è presente in quattro persone su dieci, con il diabete di tipo 2, fin dai primi tempi dalla malattia e non nella sua fase avanzata, come invece si riteneva finora.
Spiega Carlo B. Giorda, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi: «È nota da tempo l’associazione fra diabete di tipo 2 e disfunzione erettile; quello che ci ha sorpreso sono i primi risultati dello studio che l’Associazione ha promosso allo scopo di comprendere a fondo il fenomeno e la sua relazione con le altre complicanze del diabete, in particolare quelle cardiovascolari. Credevamo che la disfunzione erettile fosse legata essenzialmente al diabete avanzato, ma non pare per nulla così.
Da qui, la necessità di un intervento immediato per interrompere un possibile e pericoloso circolo vizioso tra diabete, disfunzione erettile e depressione che, oltre a guastare in modo evidente la qualità della vita, provoca a sua volta un peggioramento della qualità della cura della malattia originaria, ossia il diabete. In altre parole, la disfunzione erettile, oltre a essere una complicanza del diabete, potrebbe anche diventare un fattore di complicazione e di rischio per il suo trattamento».
Lo studio è stato condotto su 1.503 persone in cura presso 27 centri di diabetologia del Servizio Sanitario Nazionale; ai soggetti, di 58,7 anni di età media, era stato diagnosticato il diabete da meno di due anni: è risultato che il 43,3% di loro soffriva già di disfunzioni erettili e al 20% è stata anche diagnosticata una depressione clinica. Giovanni Corona, l’andrologo che ha presentato la ricerca a nome del gruppo di studio di Subito!, ha rilevato l’urgenza che i diabetologi siano formati perché cerchino di sondare subito i propri pazienti alla ricerca di eventuali problemi della loro sfera sessuale, in modo da poterli curare efficacemente, con i nuovi farmaci disponibili.
Lo studio è stato presentato nel corso del XIX Congresso nazionale dell’Amd, che si è concluso nei giorni scorsi a Roma.


Fonte

Congresso Nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD)

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