Lotta al Diabete Urbano: 6 città italiane in prima linea

Lotta al Diabete Urbano: 6 città italiane in prima linea

Sintesi dalla XXXVII Assemblea Nazionale ANCI, 24 novembre 2020

#DiabeteUrbano: i sindaci di Roma, Milano, Bari, Bologna, Genova, Torino hanno firmato l’Urban Diabetes Declaration, impegnandosi a rispettare i cinque principi guida per prevenire il dilagare del diabete tipo 2 nelle città e nei contesti urbani, in linea con gli obiettivi del progetto internazionale Cities Changing Diabetes.
È quanto annunciato in occasione della XXXVII Assemblea Nazionale ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, che con la propria adesione al documento sottolinea l’impegno dell’Italia verso questo problema di salute globale.

Urban Diabetes Declaration. È tempo di agire. It’s time to act

L’impegno assunto dai sindaci di Milano, Roma, Bari, Bologna, Genova e Torino vuole accelerare l’azione di prevenzione del diabete tipo 2 e delle sue complicanze nelle loro città, in linea con gli obiettivi del progetto internazionale Cities Changing Diabetes, ponendo così il nostro Paese in prima linea nella lotta al diabete urbano.

“Oggi, il 65 per cento (65%) delle persone con diabete vive nelle aree urbane e questa percentuale supererà il 70 per cento nel 2040. Se da un lato le città sono motore di crescita economica e innovazione, dall’altra sono alla base di disuguaglianze di salute, influenzando il modo in cui le persone vivono, mangiano, si muovono, tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare il diabete”, ha spiegato Andrea Lenzi Presidente dell’Health City Institute e del Comitato di biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita della Presidenza del Consiglio dei ministri.

“Il diabete urbano, con la sua avanzata può diventare causa, se già non lo è, di pressioni insostenibili a livello umano ed economico non solo sui singoli individui, ma sull’intera comunità e sui sistemi sanitari”, ha aggiunto Agostino Consoli, Presidente eletto della SID, Società Italiana di Diabetologia. “È fondamentale che non sia solo il mondo della sanità, ma l’intera società civile e soprattutto chi amministra le nostre città a rendersene conto e ad agire prontamente”, gli ha fatto eco Paolo Di Bartolo, Presidente AMD, Associazione medici diabetologi.

L’impegno degli 8.000 comuni italiani

L’impegno del nostro Paese nella lotta al diabete urbano è sostanziato dalla sottoscrizione del documento da parte del Vicepresidente Vicario di Anci, Roberto Pella, a nome degli 8.000 comuni d’Italia, e dei sindaci di alcune delle principali metropoli italiane: Antonio Decaro per Bari, Virginio Merola per Bologna, Marco Bucci per Genova, Chiara Appendino per Torino e soprattutto Giuseppe Sala per Milano e Virginia Raggi per Roma, città queste ultime che da diversi anni hanno aderito al progetto internazionale Cities Changing Diabetes, realizzato in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center.

L’iniziativa coinvolge istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e terzo settore per valutare l’impatto dell’urbanizzazione sulle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, e promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire queste malattie. Il progetto in Italia è coordinato dall’Health City Institute in collaborazione con il Ministero della Salute, l’ANCI, l’ISTAT, il network C14+, la Fondazione Censis e CORESEARCH.

L’impegno per 5 Principi Guida del programma Cities Changing Diabetes

Le città che sottoscrivono l’Urban Diabetes Declaration, oltre alle italiane, le ventisette metropoli del network “Cities Changing Diabetes”, si impegnano a rispettare cinque principi guida per rispondere alla sfida del diabete urbano:

1 investire nella promozione della salute e del benessere a lungo termine;

2 agire sui determinanti sociali e culturali che sono le cause profonde che determinano le opportunità di una vita sana per i cittadini;

3 integrare la salute in tutte le politiche;

4 coinvolgere attivamente le comunità;

5 creare soluzioni di partenariato con altri settori in modo trasversale.

“Occorre identificare strategie efficaci per rendere consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, guardando alla sempre maggiore urbanizzazione con uno sguardo innovativo, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche comportano, immaginando un nuovo modello di welfare urbano che necessariamente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città. I Sindaci italiani sono oggi primi motori di tale cambiamento e si candidano dunque a coordinare gli sforzi e le azioni tese a questo obiettivo a tutti i livelli”, ha commentato Roberto Pella, Vice Presidente Vicario ANCI e co-Presidente dell’Intergruppo Parlamentare sulla qualità della vita nelle città.

L’Osservatorio C14+

Essendo il diabete un fenomeno globale, anche in Italia negli ultimi tempi si sono fatti dei grandi passi avanti per contrastare il diabete urbano. C14+ network è l’Osservatorio che si preoccupa di monitorare la situazione nel nostro Paese. Osservatorio permanente sulla salute nelle 14 città metropolitane, nelle Regioni e nelle principali città italiane. L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di aggregare competenze locali quali il Comune, le Università, le Aziende Sanitarie, gli Istituti di Ricerca o anche Partner Istituzionali per produrre analisi specifiche del Territorio di competenza, al fine di consentire ai decisori di attivare soluzioni migliorative per la salute e il benessere nei contesti urbani più densamente popolati. Sensibilizzare le persone, renderle parte attiva al cambiamento.

Solo con l’aiuto di tutti, le cose potranno cambiare davvero. Fare sì che l’innovazione scientifica possa diventare anche innovazione sociale. È questa la prossima sfida da vincere!

“L’adesione delle città italiane per mezzo di Anci ai principi del programma Cities Changing Diabetes è un incentivo a continuare a sostenere lo sforzo comune per migliorare la vita delle persone con diabete attraverso la promozione della cultura della prevenzione, l’educazione, la difesa e il supporto ai pazienti, il miglioramento dell’accesso alle cure e della gestione clinica della malattia”, ha detto Drago Vuina, General Manager & Corporate Vice President Novo Nordisk Italia.

“Questo impegno – ha chiosato Federico Serra, Direttore Cities Changing Diabetes Italia – è più attuale che mai, tanto è vero che abbiamo deciso che l’Italia promuoverà anche le candidature di Bari, Bologna, Torino e Genova, al programma Cities Changing Diabetes; il che significa che il nostro Paese vuole essere leader a livello mondiale, insieme alla Cina, nell’analisi e nel contrasto al fenomeno del diabete urbano.”

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