Nonostante la Malattia Renale Cronica (MRC) rappresenti un problema di salute pubblica, la consapevolezza intorno a tale patologia è scarsa. Per questo in occasione della Giornata Mondiale del Rene 2024, SIN (Società Italiana di Nefrologia) e FIR (Fondazione Italiana del Rene) uniscono le forze per sensibilizzare e informare sulla MRC.
Consapevolezza è la parola chiave della Giornata Mondiale del Rene 2024
La World Kidney Day si celebra ogni anno il 14 marzo in tutto il mondo con un unico obiettivo: promuovere informazione e sensibilizzazione per preservare la salute dei reni. “Una buona salute dei reni per tutti. Promuovere un accesso equo alle cure e una pratica terapeutica ottimale.” Questo lo slogan di quest’anno promosso dalla Società Internazionale di Nefrologia (ISN) e dalla Fondazione Internazionale delle Malattie Renali (IFKF-WKA).
In Italia, più di 4 milioni di persone convivono con la Malattia Renale Cronica; di questi, circa 100.000 hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere terapie salvavita.
Quasi 1 Italiano su 10 soffre di Malattia Renale Cronica
Si stima che circa l’8% della popolazione sia affetto da malattie renali, un tasso che aumenta gradualmente con l’età, arrivando al 17% nella fascia oltre i 70 anni. Attualmente, le malattie renali rappresentano l’ottava causa di morte e, se non affrontate, si prevede che entro il 2040 diventeranno la quinta causa principale di riduzione dell’aspettativa di vita. La Malattia Renale Cronica (MRC) è anche associata a un aumento del rischio di mortalità e a un maggior rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari. In Italia, circa 70.000 persone richiedono trattamenti vitali come la dialisi e il trapianto di rene, i quali hanno un impatto significativo non solo sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie, ma anche sulle risorse del Sistema Sanitario Nazionale. Gli ultimi dati dal registro europeo per la dialisi e il trapianto mostrano un aumento del 43% nell’incidenza della dialisi nelle ultime tre decadi.
Nonostante i numeri e le previsioni allarmanti, manca una diffusa consapevolezza su questa condizione, che può rimanere silente fino agli stadi avanzati.
“In occasione della Giornata Mondiale del Rene, sottolineo l’urgenza – dichiara Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia – di aumentare la consapevolezza sulla salute dei reni e affrontare la Malattia Renale Cronica attraverso un approccio globale. È cruciale investire in prevenzione e diagnosi precoce affinché le terapie, tradizionali e innovative che abbiamo a disposizione, siano efficaci e funzionali. La collaborazione tra settori è fondamentale per affrontare questa sfida di salute pubblica. Come SIN, ci impegniamo a promuovere azioni concrete per sensibilizzare riguardo a questa condizione che negli stadi più avanzati e gravi (dialisi e trapianto) ha importanti ripercussioni personali e sociali, oltre che un impatto significativo sulle risorse del Sistema Sanitario del nostro Paese”.
Tra le iniziative che vanno in questa direzione vorrei porre l’attenzione, in particolare, sugli screening gratuiti attivi su tutto il territorio nazionale.
“Gli screening gratuiti sono utili – continua Bianchi – per individuare la malattia nelle fasi d’esordio, e al progetto di prevenzione nelle scuole, avviato in questa occasione, che mira a promuovere l’educazione alla salute renale tra i giovani, stimolando una maggiore consapevolezza sull’importanza di adottare abitudini di vita salutari sin dalla giovane età”.
Oggi disponiamo di farmaci e attenzioni terapeutiche o dietetiche che ci consentono di rallentare moltissimo la progressione della insufficienza renale ma occorre agire precocemente.
“Mentre fino a pochi anni fa non avevamo strumenti per curare la Malattia Renale Cronica, ora finalmente disponiamo di farmaci e attenzioni terapeutiche o dietetiche che ci consentono di rallentare moltissimo la progressione della insufficienza renale fino al punto che, nella maggior parte dei casi, i soggetti curati non arriveranno mai a dover avere bisogni della dialisi o del trapianto di rene. Tuttavia, queste terapie funzionano solo se utilizzate precocemente, quando ancora i segni di malattia non sono evidenti. Ecco perché è importante rivolgersi al Nefrologo per fare una diagnosi precoce e, se indicato, avviare subito le terapie del caso” spiega Massimo Morosetti, Presidente FIR-ETS – Fondazione Italiana del Rene, Direttore UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale Giovan Battista Grassi di Roma.
Analogamente sappiamo quali sono i fattori di rischio che predispongono alla malattia renale: l’ipertensione, l’obesità, il fumo, il diabete, l’attività sedentaria.
“Fare prevenzione agendo su queste condizioni aiuta a ridurre l’impressionante numero di soggetti presenti in tutto il mondo che rischiano di progredire verso la insufficienza renale terminale. La nostra Fondazione, costituita da pazienti, loro familiari, operatori sanitari, nefrologi, giornalisti e altri, da molti anni vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema attraverso varie iniziative e la Giornata Mondiale del Rene ne costituisce un momento fondamentale” conclude Morosetti.
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