Da Fondazione Onda, le indicazioni degli Esperti per favorire a prevenzione del rischio cardiovascolare e l’aderenza alle terapie.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo. In Italia, in particolare, sono responsabili di oltre 230 mila morti all’anno, pari al 35 per cento di tutti i decessi, andando a rappresentare inoltre la prima causa di invalidità e ospedalizzazione nel nostro Paese, con elevati costi socioeconomici che si attestano intorno ai 19-24 miliardi di euro.
Fondazione Onda ha messo a punto il documento “Proposte per migliorare prevenzione e aderenza terapeutica” (per scaricare il documento, vedi link in fondo alla pagina) a seguito di un Tavolo interregionale con clinici esperti e rappresentanti delle Istituzioni delle Regioni Campania, Lombardia e Veneto. L’iniziativa ha l’obiettivo di dare seguito al dibattito già avviato nel 2022 sulle criticità ancora esistenti nella prevenzione e nell’aderenza terapeutica in ambito cardiovascolare, focalizzando l’attenzione sui principali fattori di rischio e, di conseguenza, delineare le possibili traiettorie di intervento che possano fornire spunti concreti per i decisori e per i rappresentanti regionali.
Secondo l’OMS una maggior aderenza terapeutica significa minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti con riduzione dei costi.
5 punti chiave del documento
- Sostenere campagne di informazione e sensibilizzazione sui corretti stili di vita, sul rischio cardiovascolare e sull’aderenza terapeutica
- Attuare programmi di formazione continua dei Medici di Medicina Generale centrati sui bisogni dei pazienti, implementando la collaborazione tra i primi e gli specialisti
- Promuovere una comunicazione personalizzata, modulata in relazione alle caratteristiche del paziente
- Incentivare l’impiego di farmaci in combinazione a dose fissa
- Garantire un accesso equo ed omogeneo alle terapie, riducendo in particolare le barriere burocratiche.
Il ruolo cruciale dell’aderenza terapeutica
Il ricorso a farmaci ad alto potenziale in termini di sostenibilità, la cui efficacia è supportata da ampie e consolidate evidenze scientifiche, costituisce la chiave per la riduzione del rischio cardiovascolare, unitamente alla riduzione dei principali fattori di rischio, quali, per esempio, un’alimentazione scorretta, il tabagismo, la sedentarietà, obesità e diabete.
La mancata o scarsa aderenza ne compromette il successo terapeutico e rappresenta una delle principali cause di inefficienza dell’investimento pubblico.
L’aderenza terapeutica risulta cruciale non soltanto in ambito di prevenzione secondaria ma anche di prevenzione primaria, in relazione all’adesione e al mantenimento nel tempo dei corretti stili di vita: «l’insufficiente aderenza terapeutica da parte di pazienti con malattie cardiovascolari rappresenta un problema in termini di efficacia clinica, ma anche in termini di sostenibilità del sistema, alla luce dell’invecchiamento della popolazione che spesso presenta numerose comorbilità (malattie croniche associate) e quindi schemi di terapia complessi», commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.
Per facilitare questi pazienti cronici, la semplificazione terapeutica con terapie di combinazione a dosaggio fisso unitamente all’utilizzo della telemedicina, costituisce una valida strategia per promuovere l’aderenza.
Dello stesso parere anche Massimo Volpe, Presidente Siprec, Società Italiana per la Prevenzione cardiovascolare: «Al fine di conseguire la maggiore aderenza possibile occorre identificare e monitorare i fattori che possono predire una scarsa aderenza come ad esempio:
- età avanzata;
- declino cognitivo;
- ridotto livello socio-culturale;
- stile i vita ed abitudini lavorative del paziente;
- multimorbidità;
- schemi terapeutici complessi con molti farmaci e molteplici somministrazioni;
- insufficiente comunicazione medico-paziente».
Il ruolo del Medico Curante nell’educazione del paziente
Anche nel caso dell’ipertensione arteriosa, che, insieme all’ipercolesterolemia, rappresenta una delle condizioni di rischio cardiovascolare più diffuse, seppur spesso sottovalutate, un incremento dell’aderenza alla terapia è associato ad una riduzione del rischio stesso. Tuttavia, lo studio italiano Save your heart condotto in 21 farmacie comunitarie in pazienti di età superiore o uguale a 50 anni in trattamento antiipertensivo ha evidenziato un parziale o mancato controllo dei principali fattori di rischio associati ad evento cardiovascolare fatale, sottolineando la necessità di un approccio clinico che miri ad intercettare, trattare efficacemente e seguire i soggetti che non risultino essere a target, per limitare probabili conseguenze cardiovascolari a medio e lungo termine.
A tal fine, è dunque determinante il ruolo del Medico di Medicina Generale per:
- la corretta educazione del paziente;
- l’identificazione delle condizioni di rischio cardiovascolare;
- la presa in carico tempestiva del paziente;
- il monitoraggio dei parametri di riferimento;
- il raggiungimento e mantenimento dei target terapeutici;
- l’eventuale insorgenza di effetti collaterali;
- l’aderenza e persistenza alle indicazioni di prevenzione primaria e alle prescrizioni farmacologiche.
Il peso economico della mancata aderenza terapeutica
«La mancata aderenza alle terapie farmacologiche ha un costo per lo Stato in termini di ospedalizzazioni evitabili, cure d’emergenza e visite ambulatoriali, portando con sé importanti complicanze, nonché un peggioramento della qualità di vita dei pazienti e una maggiore prevalenza e recidiva della malattia. Diventa fondamentale inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) un indicatore specifico che misuri in modo standardizzato l’aderenza terapeutica e le performance dei Sistemi Sanitari Nazionali. È necessaria, inoltre, una nuova visione della medicina territoriale, che preveda l’istituzione di una rete tra pazienti, medici di medicina generale e specialisti, così come proposto dalla Lega in un disegno di legge in discussione al Senato», conclude la Senatrice Elena Murelli, Capogruppo in Commissione 10 Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale e Presidente dell’Intergruppo parlamentare sulle malattie cardio, cerebro e vascolari, del Senato della Repubblica.
References
- Save your heart – Studio osservazionale trasversale, multicentrico, italiano, sulla presenza di fattori di rischio cardiovascolare in partecipanti affetti da ipertensione.
- Fondazione Onda
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“MALATTIE CARDIOVASCOLARI – Proposte per migliorare prevenzione e aderenza terapeutica”