Oltre al capoluogo, sono sempre di più – 36 al momento ma saranno in crescita – i Comuni della Città Metropolitana di Milano che fanno parte del progetto internazionale Cities Changing Diabetes, nato per fronteggiare la preoccupante diffusione nelle città di malattie croniche non trasmissibili, come diabete tipo 2 e obesità, e hanno deciso di adottare formalmente il Manifesto “La Salute nelle Città, bene Comune”.
Milano Cities Changing Diabetes – Il Network e la città
Milano Cities Changing Diabetes Network è una rete di collaborazione e confronto tra le amministrazioni comunali aderenti, coordinata dall’Università degli Studi di Milano. L’obiettivo è quello di stimolare una positiva interazione tra i vari enti, promuovere iniziative comuni, incentivare lo scambio di best practice per migliorare la salute e il benessere dei cittadini.
I 36 comuni dell’hinterland milanese che hanno aderito
Ad oggi, i comuni della Città metropolitana di Milano che fanno parte di Milano Cities Changing Diabetes Network sono, oltre al capoluogo, Arese, Basiglio, Bresso, Buccinasco, Carpiano, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cisliano, Cormano, Cornaredo, Cusago, Cusano Milanino, Garbagnate Milanese, Lainate, Melegnano, Paderno Dugnano, Parabiago, Pero, Peschiera Borromeo, Pioltello, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Segrate, Senago, Trezzano sul Naviglio, Trezzo d’Adda, Vanzago, Vaprio d’Adda, Vimodrone, Vizzolo Predabissi. Altre amministrazioni sono in fase di adesione.
Proprio per approfondire il tema del diabete e dell’obesità nelle città, partendo da due documenti strategici, l’Urban Diabetes Declaration e la Carta di Milano sull’Urban Obesity, e per discutere su come poter implementare nella pratica quotidiana i principi ispiratori di questi due documenti, il 29 aprile 2021 è stato organizzato l’incontro di oggi “Milano Cities Changing Diabetes – Il Network e la città” presso la sala di rappresentanza dell’Università degli Studi di Milano, con la partecipazione di esponenti dell’Università degli Studi di Milano, Regione Lombardia, ANCI Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, ATS Città Metropolitana di Milano e della Rete dei Comuni aderenti al progetto.
Milano, dopo Roma, è la seconda città italiana per dimensione, con una popolazione di oltre 3,2 milioni di persone, di cui il 5,7 per cento ha il diabete “Si parla di numeri importanti, perché tra i casi accertati e quelli che non sanno di averlo, si stima siano oltre 240.000 le persone con diabete nell’area metropolitana di Milano, con un forte impatto sulla sanità della Regione. Basti pensare che il costo diretto medio annuo stimato da ATS Città Metropolitana di Milano per ciascun paziente con diabete adulto è di 2912 euro, dove i ricoveri rappresentano la maggioranza dei costi”, spiega Livio Luzi, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Milano nonché Direttore del Dipartimento di Endocrinologia, Nutrizione e Malattie Metaboliche del Gruppo MultiMedica e Presidente del Comitato Scientifico di Milano Cities Changing Diabetes.
Il progetto internazionale Cities Changing Diabetes, realizzato in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, e che coinvolge Istituzioni nazionali, amministrazioni locali, terzo settore e mondo accademico, si afferma in questo contesto con l’obiettivo di arrestare la curva di crescita del diabete per prevenire più di 100 milioni di nuovi casi di diabete nel mondo entro il 2045. Secondo il Diabetes Projection Model realizzato per la città di Milano, è previsto che, in mancanza di interventi specifici, la prevalenza del diabete continuerà ad aumentare con relativo aumento della spesa sanitaria nel tempo.
Obesità urbana: tra i principali fattori di rischio di diabete nelle città
Al contrario, con l’attivazione di adeguati strumenti di policy che risultino in una riduzione del tasso di obesità del 25 per cento, si dovrebbe assistere a una riduzione di circa 9 mila persone con diabete nell’area metropolitana, con un risparmio di circa 25 milioni di euro in termini di spesa sanitaria nel 2045.
“L’obesità è uno dei principali fattori di rischio per il diabete (“diabesità”) e rappresenta un problema sempre più importante, soprattutto nelle grandi città come Milano, a causa dei profondi cambiamenti che l’urbanizzazione comporta nello stile di vita, come lavori sedentari, scarsa attività fisica, alimentazione scorretta” spiega Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato Esecutivo di Milano Cities Changing Diabetes.
“La peculiarità della Città Metropolitana di Milano, rispetto ad altre metropoli – continua il prof. Carruba – è quella di avere una popolazione che per il 42 per cento è amministrata dal Comune di Milano e per il 58 per cento da 132 comuni limitrofi, aspetto che denota una forte attenzione verso il territorio e un elevato potenziale di studio e osservazione. Ad oggi, la partecipazione del Comune di Milano e di numerosi Comuni dell’hinterland al Network di Milano Cities Changing Diabetes permette di raggiungere una copertura del 65 per cento della popolazione dell’area metropolitana e del 63 per cento delle persone con diabete residenti, rappresentando così un esempio virtuoso di network a livello globale”.
Un dialogo aperto con il territorio per iniziative e azioni concrete
“L’interesse e il coinvolgimento dell’Università di Milano in questo progetto consente all’Ateneo di esprimere la volontà di dialogare con il territorio e di coinvolgere la società, nelle sue varie articolazioni, mettendo a disposizione prima e valorizzando poi i risultati delle ricerche e delle azioni originali che si generano all’interno delle sue strutture”, sottolinea Marina Carini, Prorettore alla Terza Missione, Attività Culturali e Impatto Sociale dell’Università degli Studi di Milano.
“Il progetto, ponendosi l’obiettivo di portare all’attenzione delle comunità il problema di come prevenire, combattere e risolvere il dilagare di condizioni e fattori (con chiaro riferimento a tutti i determinanti sociali e culturali) che portano allo sviluppo nella città di diabete, dell’obesità e di molte altre patologie croniche non trasmissibili, è perfettamente in linea con gli obiettivi sociali del prorettorato alla Terza Missione che si occupa, tra le altre cose, proprio della valorizzazione sociale e culturale delle azioni innovative che si generano all’interno dell’Ateneo”, conclude la d.ssa Carini.
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Reference
Milano Cities Changing Diabetes »
Scarica l’intero volume con l’analisi preliminare dei dati , presentata il 23 gennaio 2020 a Palazzo Lombardia. A cura di Antonio Russo, Direttore UOC Osservatorio Epidemiologico ATS Città Metropolitana di Milano; Antonio Nicolucci, Direttore CORESEARCH, Stefano da Empoli, Presidente I-com