In questa pagina raccoglieremo progressivamente le più comuni bufale o false credenze sul diabete a partire dalla più comune ovvero che le persone che soffrono di diabete non possano mai mangiare dolci. Invitiamo anche voi a segnalarci eventuali miti o leggende metropolitane sul diabete che possiate raccogliere in giro.
#Mito1 – Le persone con diabete non devono mangiare zuccheri (carboidrati)
Questo è uno dei luoghi comuni più comuni e duri a morire. I carboidrati non sono da eliminare così come non lo è lo zucchero semplice. Le nuove raccomandazioni della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) stabiliscono una quota di circa 45-55 % di carboidrati rispetto alle calorie totali. Il controllo che andrebbe fatto – per prevenire il rischio di incorrere nel diabete – sia nei soggetti diabetici che in quelli sani senza diabete è sulla quantità e sulla qualità degli alimenti che utilizziamo come fonte di carboidrati.
Le persone diabetiche devono seguire una dieta ben bilanciata, che quindi includa anche zuccheri, in quantità moderate e con qualche piccolo strappo alla regola nelle occasioni più importanti della vita, sempre tenendo sotto controllo i valori della glicemia, con la dieta, l’esercizio fisico e – se non basta – con la terapia ipoglicemizzante indicata dal medico e/o dallo specialista.
La quantità è determinata in base allo stile di vita, le necessità individuali e la terapia farmacologica mentre la qualità è una questione di abitudini alimentari.
Per ulteriori informazioni vedi “L’alimentazione per il diabetico”.
#Mito2 – Il diabete di tipo 2 è sempre lieve
Sebbene si senta spesso ripetere questo luogo comune, è importante essere consapevoli che nessuna forma di diabete è da trascurare. Se il diabete di tipo 2 non viene adeguatamente tenuto sotto controllo, in primis con dieta equilibrata associata a un’attività fisica moderata e regolare, e quando non è sufficiente con un’adeguata terapia, esso può progredire e provocare serie complicanze diabetiche, anche tanto gravi da influire sulla qualità della vita e perfino sulla vita stessa.
Un buon controllo del diabete, da iniziare subito dopo la diagnosi può significativamente ridurre il rischio di complicanze ma questo non significa che la condizione stessa non sia seria.
#Mito3 – Troppi dolci causano il diabete
Anche questo un luogo comune da sfatare per i due principali tipi di diabete principali: Le cause del diabete di tipo 1 sono diverse e su base immunitaria e non hanno quindi nessun legame con le abitudini alimentari. Quanto al diabete di tipo 2 non è il consumo di dolci che lo provoca. In persone geneticamente predisposte, un’ alimentazione eccessiva e squilibrata associata a una vita sedentaria può determinare le condizioni per lo sviluppo del diabete. In ogni caso un’alimentazione equilibrata e sana e uno stile di vita attivo rappresentano il miglior modo per mantenersi in salute il più a lungo possibile per tutti, diabetici e non.
#Mito4 – Il diabete di tipo 2 si manifesta solo in persone obese
Se è vero che spesso il diabete di tipo 2 è associato a situazioni di sovrappeso e obesità (diabesità), non può tuttavia essere considerato una malattia esclusiva di queste condizioni in quanto si manifesta anche in un 20% circa di persone normopeso o sottopeso.
#Mito5 – Le persone diabetiche dovrebbero mangiare solo cibi per diabetici
Ecco un altro mito emerso in questi ultimi dieci/quindici anni. La dicitura “diabetici” è spesso indicata in prodotti dolciari, vengono utilizzati alcol a base di zuccheri o altri dolcificanti. I prodotti “dietetici” per diabetici non offrono, in genere, benefici speciali. Essi aumentano comunque i livelli di glucosio nel sangue, sono in genere più costosi e possono – talvolta – determinare un effetto lassativo se contengono polialcoli (alcol-zuccheri), tutti fattori che non ne giustificano l’utilizzo. Le principali Istituzioni di riferimento nazionale e internazionale non li raccomandano.
#Mito6 – Le persone diabetiche devono avere una dieta a schema fisso
Non necessariamente. L’approccio migliore è quello di partire dalle abitudini alimentari della persona diabetica e dal suo stile di vita, valorizzando le abitudini coerenti con la sua condizione e rendendo man mano meno frequenti le abitudini meno adeguate e/o scorrette. In alcuni casi è consigliabile partire con qualche settimana di schema fisso, solitamente quando vi è uno stato metabolico più a rischio che deve essere messo in sicurezza in maniera veloce oppure quando lo stato psicologico ed emotivo della persona richiedano una guida “passo dopo passo”. E’ sempre utile abbandonare lo schema fisso il primo possibile per arrivare ad un naturale stile di vita adeguato alla singola persona.
#Mito7 – Le persone con diabete non dovrebbero fare sport
I numerosissimi esempi e testimonianze di sportivi professionisti ma anche di persone normali che si allenano quotidianamente parlano da sole così come le numerose Associazioni sportive per diabetici. L’attività fisica fa bene a tutti, diabetici e non diabetici, l’importante è in tutti i casi farla in modo consapevole e adatto alle proprie capacità e disponibilità. Due esempi per tutti che seguiamo con passione da tempo. Il primo è Claudio Pelizzeni, bancario per caso, viaggiatore per passione che a un certo punto della sua vita ha mollato tutto per seguire il suo sogno: riuscire a fare il giro del mondo senza prendere neanche un aereo. Con un compagno di viaggio: il diabete di tipo 1. Il secondo è Fabio Braga, imprenditore di Trecate, che grazie a un costante allenamento quotidiano in bicicletta è riuscito a dimagrire di 25 chili per poter essere ammesso alla lista di attesa del trapianto di pancreas.
E sono solo due esempi dei numerosissimi che potrete trovare in rete e di cui postiamo costantemente le testimonianze.
#Mito8 – Il diabete è contagioso
Per fortuna nessuno più crede a questa bufala, o almeno così si spera. ll diabete non si prende come il raffreddore, l’influenza o una qualsiasi infezione dal contatto con un’altra persona che ne soffre. Nessuna forma di diabete può essere trasmessa per contagio. Tra le cause di diabete di tipo 1, la teoria più accreditata è che entrino in gioco fattori autoimmunitari mentre il diabete di tipo 2 è dovuto a vari fattori predisponenti: genetici e legati allo stile di vita individuale.