Necessaria una valutazione più accurata per trattare diabetici di tipo 1 con statine

La discrepanza fra il numero di pazienti affetti da diabete di tipo 1  con colesterolo LDL (low-density lipoprotein) contro l’obiettivo dell’apolipoproteina B suggerisce che un cospicuo numero di pazienti abbia ricevuto una prescrizione per farmaci che riducano il livello dei lipidi pur non avendone realmente bisogno.
Per dimostrarlo un gruppo di ricercatori della University of British Columbia di Vancouver ha esaminato i livelli di apolipoproteina B in una popolazione di adulti affetti da diabete di tipo 1 senza episodi precedenti di disturbi cardiovascolari e non trattati con farmaci liporiducenti. Dopo un periodo di 14 mesi di osservazione i ricercatori hanno osservato un livello di emoglobina glicata (hbA1c) del 7,8% negli uomini e del 8% nelle donne, dato che determinava un buon controllo del glucosio nel sangue. Inoltre, basandosi sulle linee stabilite dalla Canadian Diabetes Association, solo il 18% degli uomini e il 19% delle donne raggiungeva le condizioni necessarie per vedersi diagnosticato il colesterolo LDL (con un livello inferiore a 77,34 mg/dl), mentre il 69% degli uomini e il 72% delle donne rientrava nel livello critico dell’apolipoproteina B (inferiore a 0,90 g/l).
Questo indica che se venisse utilizzato solo il valore del colesterolo LDL per stabilire quali pazienti debbano assumere farmaci per la liporiduzione, molti sarebbero curati senza una reale necessità, poiché non ancora facenti parte del gruppo di malati che richiedono una terapia a base di statine.

FonteClinical Biochemistry 2009; Advance online publication

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