Con la consulenza della d.ssa Carolina Larocca, Presidente OSDI, Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani
Il 2020 è l’anno dedicato agli Infermieri e così anche il novembre 2020, mese in cui ricorre la Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre), World Diabetes Day #WDD2020 si concentra sul ruolo dell’Infermiere nel sostenere le persone che convivono con il diabete: “Diabete: Gli Infermieri fanno la differenza” (“Nurses make the difference”).
La pandemia Covid 19 ha puntato i riflettori sugli Infermieri “scoprendo” questa figura assistenziale, che in realtà da sempre rappresenta la spina dorsale del Sistema Sanitario Nazionale, come peraltro affermato da Elizabeth Iro, Chief Nursing Officer dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 12 maggio, in occasione della Giornata Internazionale degli Infermieri 2020.
Le persone con diabete (e con obesità) sono state purtroppo tra le più colpite dalla pandemia Covid19, considerata anche la diffusione di queste condizioni tra la popolazione generale, e in particolare tra gli anziani.
L’infermiere rappresenta la figura chiave per la continuità assistenziale e di educazione terapeutica nella gestione della patologia diabetica. Un punto di incontro tra il medico e il paziente, tenendo anche conto dell’aspetto psicologico del paziente che spesso tende più facilmente ad aprirsi con l’infermiere che con il medico stesso e con il quale si stringe un patto di reciproca fiducia che motiva il paziente – grazie all’educazione terapeutica ricevuta dall’infermiere – a gestire con maggiore autoconsapevolezza il proprio diabete, giorno per giorno.
Diabete: Gli infermieri fanno la differenza
Diabetes: Nurses make the difference, è il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2020 e, l’infermiere proprio perché ha un ruolo chiave nella gestione del diabete, può fare la differenza quando con competenza – attraverso l’educazione terapeutica – permette, alla persona con diabete di assumersi la responsabilità della cura e ottenere e mantenere una migliore qualità di vita.
Infatti, nell’ambito dell’equipe diabetologica, l’infermiere ricopre una posizione fondamentale, di raccordo tra il medico, la persona con diabete e i suoi familiari. Poiché il numero di persone con diabete continua a crescere in tutto il mondo, il ruolo degli infermieri, e di ogni altro professionista sanitario di supporto, diventa sempre più importante nella gestione dell’impatto di questa condizione ed è quindi basilare investire nella loro istruzione e formazione.
Ma chi è l’infermiere? E di cosa si occupa?
L’Infermiere è il professionista sanitario che ha conseguito la laurea di I livello, è iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), e agisce con competenza, autonomia e responsabilità in ambito clinico, educazionale, della ricerca e dell’organizzazione.
L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze scientifiche e aggiornamento continuo delle competenze, allo scopo di garantire la qualità e la sicurezza delle cure, incentivando la cultura della salute mediante la promozione di stili di vita sani, la tutela ambientale nell’ottica dei determinanti della salute, della riduzione delle disuguaglianze, della progettazione e della attuazione di interventi educativi e informativi a singoli, gruppi e collettività.
L’infermiere nell’assistenza alla persona con diabete
Uno degli ambiti in cui l’Infermiere fa davvero la differenza per il paziente è quello diabetologico dove il processo educazionale rappresenta il punto focale nella gestione della malattia. L’educazione terapeutica nell’area diabete è infatti lo strumento che permette al paziente di assumersi la responsabilità della propria salute rendendolo capace di esercitare in modo autonomo competenze terapeutiche che in altri contesti sarebbero di responsabilità del medico curante, divenendo l’attore principale del proprio trattamento, ricostruendo – grazie a una maggiore consapevolezza – il proprio senso di integrità che la malattia cronica tende a minare.
Grazie all’educazione terapeutica, l’infermiere trasferisce alla persona con diabete competenze e abilità (“skills”) utili a comprendere e monitorare la malattia, gestire le complicanze acute e prevenire/rallentare lo sviluppo delle complicanze diabetiche croniche.
Un efficace intervento educazionale non si improvvisa
«L’infermiere in diabetologia, adeguatamente formato, si occupa di prevenzione, screening, progetta e personalizza l’intervento assistenziale sul bisogno del paziente al fine di agevolare la comprensione e l’aderenza alla terapia, la capacità di utilizzo di presidi terapeutici e di monitoraggio, il riconoscimento precoce delle complicanze o acuzie, con l’obiettivo finale di garantire alla persona con diabete un’elevata qualità di vita – sottolinea Carolina Larocca, Presidente OSDI-Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani. – Un efficace intervento educazionale non si improvvisa: richiede conoscenze, competenze e sviluppo di abilità relazionali ed educazionali dedicate. Ogni intervento educazionale mancato in ambito diabetologico rappresenta un fallimento per operatori sanitari, pazienti, collettività, ma anche per la sostenibilità, l’accessibilità e l’equità future del Sistema Sanitario Nazionale, considerate le previsioni d’incidenza della patologia. È indispensabile, per fare davvero la differenza, investire su una formazione clinica e organizzativa avanzata e sulla certificazione delle competenze dell’infermiere di diabetologia», ha concluso.