Storie di legami, di ciclo viaggi e di diabete tipo 1
Autore: Mariella Montefusco
Editore: Monti Edizioni, Bergamo
Il racconto autobiografico di Mariella: la presa di coscienza
Mariella ha 8 anni e un profondo malessere che si trascina da qualche tempo e, al quale, non sa dare un nome.
Sono gli anni ’80 in un piccolo paese di provincia quando finalmente arriva la diagnosi: è diabete di tipo 1.
La mancanza di informazione, il senso di colpa, la solitudine, la convinzione di non essere compresa, la spingono a nascondersi, a celare la sua malattia. “Non si deve sapere”! Le ripetevano.
Inizia per lei, e per la sua giovane famiglia, una corsa sfrenata verso l’abisso della menzogna, nell’illusione di garantirsi una vita “normale”.
Da adulta si accorgerà che normale è una parola vuota, senza significato ed un incontro la aiuterà ad imboccare un percorso di consapevolezza e accettazione.
Attraverso un viaggio tra i luoghi dell’infanzia si accarezzano i volti cari e le ferite profonde, anche di quanti vivono di riflesso la malattia, come per esempio una sorella. Si fa pace col passato e si perdona, soprattutto sé stessi, per tutte le volte che si è dubitato di non farcela.
Ora si è pronti ad una nuova identità, dove la malattia è parte integrante della sua vita, che non và celata, anzi se necessario, mostrata per ispirare gli altri, non fosse altro per dimostrare a se stessi che si continua a combattere, nonostante tutto. Ogni giorno. Tutti i giorni.
Conosciamo l’Autrice: Mariella Montefusco
Mariella Montefusco è abruzzese. È laureata in Giurisprudenza. Ha vissuto e lavorato all’estero per alcuni anni. È appassionata di viaggi e fotografia. È attiva in diverse Associazioni di volontariato ed Ambassador per progetti internazionali di ricerca a tutela dei diritti delle persone con diabete.
Dopo aver vinto alcuni concorsi per poesia e componimenti brevi, ha partecipato alla realizzazione dell’antologia “A mio padre” (Apollo Edizioni, 2021) e dell’antologia “Un amico di viaggio” (Apollo Edizioni, 2022).
Nelle scarpe di mia sorella costituisce il suo esordio letterario.
A tu per tu con l’Autrice: alcune riflessioni
“Mi piace pensare che “Nelle scarpe di mia sorella” sia un romanzo per tutti, non soltanto per le persone che convivono con il diabete tipo 1, ma soprattutto per chi non conosce questa malattia invisibile e ne ignora i meccanismi che una persona che ne soffre attua per ricercare un nuovo equilibrio.
Per tutti i nostri cari T3 (mamme, papà, mariti, mogli, figli, sorelle e fratelli) che vivono al nostro fianco con pazienza e costanza, che vorrebbero fare di più, ma che a volte, si sentono impotenti nel comprendere le nostre dinamiche fisiche e mentali;
per tutti noi T1 per i giorni in cui ci sentiamo sbagliati, incompresi, soli ed arrabbiati, perché provare emozioni forti ed incontrastate, alternare giorni di gioia a quelli di profondo malessere è una dinamica naturale di una malattia cronica.