Cos’è l’obesità?
L’obesità è una malattia cronica, progressiva, non trasmissibile e recidivante, causata da una complessa rete di fattori genetici, psicosociali e ambientali. Viene definita come un eccessivo accumulo di grasso corporeo rispetto alla massa magra, sia in termini quantitativi che di distribuzione in punti precisi del corpo [il grasso viscerale, accumulato intorno all’addome (“pancetta”) è il più pericoloso per il maggior rischio cardiovascolare che porta con sé].
La distribuzione del grasso corporeo può essere valutata attraverso diversi metodi:
- Misurazione delle pliche cutanee
- Rapporto tra circonferenza vita e fianchi
- Tecniche avanzate come ultrasuoni, TAC o risonanza magnetica
Il BMI: L’Indice di Massa Corporea
L’obesità viene attualmente classificata in base all’Indice di Massa Corporea (BMI – dall’inglese Body Mass Index), calcolato con la formula: BMI = peso (kg) / quadrato dell’altezza (metri).
Classificazione del peso negli adulti, indicate dal BMI
- Sottopeso: BMI < 18,5
- Normopeso: BMI 18,5 – 24,9
- Sovrappeso: BMI 25 – 29,9
- Obesità: BMI 30 – 34,9
- Obesità grave: BMI > 35
Nuovi criteri diagnostici
Recentemente, una Commissione globale rappresentata da 58 esperti mondiali ha elaborato alcune proposte, contenute in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Diabetes & Endocrinology con l’approvazione di 75 Associazioni mediche internazionali, per un possibile e più ampio approccio diagnostico dell’obesità, che oltre a tener conto del BMI individui la distribuzione del grasso corporeo in eccesso, allo scopo di personalizzare al massimo le cure.
Il nuovo approccio affiancherebbe alla valutazione del BMI ulteriori parametri, come:
- la misurazione della circonferenza dell’addome;
- il rapporto fra girovita e addome;
- il rapporto fra girovita e altezza e la percentuale di massa grassa.
Inoltre, la Lancet Commission propone:
- 18 criteri clinici diagnostici per l’obesità dell’adulto (per esempio, presenza di affanno, dolori alle ginocchia e alle anche, scompenso cardiaco, difficoltà nei gesti quotidiani, etc);
- 13 criteri diagnostici per l’obesità del bambino e dell’adolescente.
Il riconoscimento dell’Obesità come Malattia Cronica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’obesità come malattia già nel 1948 e nel 2021 l’ha ridefinita come malattia cronica, progressiva e recidivante. Anche l’American Medical Association e la Commissione Europea hanno espresso posizioni simili. In Italia, l’obesità non è ancora riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) come malattia cronica non trasmissibile a sé stante; tuttavia, l’obesità è stata inserita nell’aggiornamento 2024 del Piano Nazionale Cronicità, redatto dal Ministero della Salute e tuttora al vaglio e in attesa di approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni. Dovrebbe essere questione di settimane. Speriamo.
Incidenza dell’Obesità
L’obesità colpisce oltre 1 miliardo di persone nel mondo, con previsioni che stimano un aumento a oltre la metà della popolazione globale entro il 2035 tra sovrappeso e obesità.
- In Europa, oltre 1,2 milioni di decessi ogni anno sono correlati all’obesità o al sovrappeso.
- In Italia:
- più di 23 milioni di persone (33% della popolazione) sono in sovrappeso;
- 6 milioni (12% della popolazione) soffrono di obesità;
- 54% delle persone in sovrappeso e 11,1% con obesità non riconoscono la propria condizione.
L’impatto economico globale dell’obesità nel 2020 è stato di 1,96 mila miliardi di dollari.
Le complicanze dell’Obesità
L’obesità si associa nel tempo a numerose complicanze e malattie croniche che possono decorrere anche in modo silente per lungo tempo. Innanzitutto, aumenta significativamente il rischio di morte prematura:
- Per ogni aumento di 5 unità di BMI sopra il valore di 25, il rischio di mortalità prematura cresce del 31%.
- Sovrappeso e obesità rappresentano il 5° principale fattore di rischio di morte globale.
- Almeno 2,8 milioni di decessi l’anno sono riconducibili a questa patologia.
- Almeno 5 milioni di decessi l’anno sono dovuti a malattie causate da sovrappeso e obesità
Le persone con obesità hanno una probabilità 3,4 volte maggiore di manifestare il diabete di tipo 2.
I soggetti con obesità comparati a soggetti adulti normopeso hanno un rischio 12 volte più elevato di sviluppare 4 o più malattie correlate all’eccesso di peso. L’obesità riduce le funzioni fisiche, mentali e psicologiche.
Principali complicanze e comorbidità dell’obesità, secondo la letteratura
- Aumentato rischio di morte
- Diabete di tipo 2
- Ipertensione
- Ipercolesterolemia
- Cardiopatie
- Ictus
- Malattie della cistifellea
- Malattie osteoarticolari
- Apnee notturne (OSAS) e problemi respiratori
- Diversi tipi di tumore [endometrio (parete dell’utero), ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas]
- Bassa qualità di vita
- Depressione clinica, ansia e altri disturbi mentali
- Dolore corporeo e difficoltà fisiche
Gli attuali approcci alla Gestione del Peso
L’obesità è una malattia complessa, in cui la perdita di peso può essere ottenuta attraverso diversi approcci, che vanno dal cambiamento dello stile di vita come primo e fondamentale passo, attraverso dieta adeguata e regolare attività fisica, fino alla terapia farmacologica o, nei casi più complicati, alla chirurgia bariatrica, quando gli approcci precedenti non si sono dimostrati efficaci nel tempo. Spetta al medico individuare l’approccio più adeguato in base alla condizione generale del paziente.
Fattori biologici, comportamentali e ambientali possono contrastare la perdita di peso e promuovere il recupero del peso perso: nonostante gli sforzi, le persone con obesità possono fare fatica a perdere peso e a mantenere nel tempo il calo ponderale ottenuto.
Difficoltà nella perdita di peso
- Fattori biologici, comportamentali e ambientali possono ostacolare la perdita di peso.
- La restrizione calorica stimola la produzione di ormoni che regolano la fame e il desiderio di cibo, rendendo difficile il mantenimento del calo ponderale.
- È fondamentale rivolgersi a professionisti che si occupino da tempo del trattamento dell’obesità.
Conclusione
L’obesità non è solo una questione estetica, ma una patologia cronica con gravi implicazioni per la salute e la qualità della vita della persona che ne soffre e dei familiari o care giver che se ne occupano e ha un impatto importante per la salute pubblica. È essenziale un approccio multidisciplinare e un riconoscimento adeguato per garantire prevenzione e cure eque ed efficaci a tutti i pazienti su tutto il territorio.
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