Antiossidanti: ci proteggono dallo stress ossidativo

Gli antiossidanti sono i nostri “acchiappa-radicali” in inglese: “free radical scavengers”). Per fortuna, infatti, non siamo disarmati di fronte all’attacco incessante dei radicali liberi (ROS) ovvero del cosiddetto “stress ossidativo” correlato all’insorgenza di malattie cardiovascolari, tumori, diabete e sue complicanze periferiche (retinopatia, arteriopatia, neuropatia, piede diabetico, nefropatia etc) e altre patologie croniche. Disponiamo nel nostro organismo di potenti antiossidanti in grado di difenderci. Uno stile di vita sano e attivo favorisce tale protezione ma d’altra parte non possiamo vivere in una campana di vetro e non sempre le difese sono sufficienti e in quel caso può essere utile integrarle con un apporto esterno.

danno dei radicali liberi esempio della mela

Le difese antiossidanti naturali: un lavoro di squadra

Gli antiossidanti catturano i radicali liberi e li rendono inoffensivi proteggendo, così, il nostro organismo dall’attacco devastante delle particelle aggressive.
Tra i più potenti antiossidanti ci sono la vitamina C e la vitamina E, i carotenoidi (pre-vitamina A), i microelementi selenio e zinco, i bioflavonoidi della frutta, l’acido alfa-lipoico e il coenzima Q10.
In natura, tra le fonti più ricche di antiossidanti della frutta ci sono: uva, soprattutto quella rossa, ricca di resveratrolo, frutti rossi, prugne nere, pompelmo rosa, arance, avocado, kiwi, mele, pesche, banane, pere e albicocche. Tra le verdure: tutti i cavoli, spinaci, barbabietole, patate, peperoni, carote, fagiolini, zucca, aglio e cipolla, porri, melanzane e pomodori. Hanno spiccate proprietà antiossidanti anche la soia, il tè verde, l’olio d’oliva, il germe di grano, le arachidi, il vino rosso.
Anche molte piante contengono sostanze con proprietà antiossidanti come acido cinnamico, cumarine, diterpeni, flavonoidi, lignina, mono- e triterpeni, tannini e fenilpropanoidi.

protezione antiossidante dei radicali liberi

Vedendo la figura sopra vi starete chiedendo: ma se l’antiossidante agisce donando un elettrone al radicale libero, non diventa a sua volta instabile? Effettivamente durante la lotta incessante contro i ROS, gli antiossidanti riportano danni alla loro struttura e vengono messi fuori combattimento. Quando per esempio la vitamina E vince sul nemico ROS riuscendo a neutralizzarlo, essa ha bisogno di “rigenerarsi”. Entra così in suo soccorso la vitamina C che aiuta e ricicla la vitamina E. In questo scambio anche la vitamina C subisce dei danni, perdendo parte della sua efficienza: se non venissero in suo soccorso selenio e acido alfa-lipoico non sarebbe più in grado di svolgere le sue numerose funzioni (oltre a quella antiossidante). Se tuttavia è disponibile acido alfa-lipoico, anche la vitamina C si rigenera e torna in gioco con tutta la sua grinta. Da tutto ciò si capisce come gli antiossidanti agiscano in squadra, sostenendosi e potenziandosi a vicenda come una vera rete di solidarietà, protezione e difesa. Riciclandosi a vicenda, gli antiossidanti diventano molto potenti.

Gli integratori antiossidanti

La possibilità di impiegare gli integratori antiossidanti per combattere i radicali liberi e stimolare le difese immunitarie, si è ritagliata uno spazio sempre più consistente nelle società occidentali. Il processo di lavorazione industriale avrebbe il vantaggio di aumentare la concentrazione di principi attivi e migliorarne l’attività. In base alle ultime ricerche l’assunzione di un unico antiossidante è meno consigliabile rispetto a un’adeguata miscela proprio grazie alla peculiarità di queste sostanze di agire, in collaborazione dinamica, riciclandosi a vicenda. Se intraprendono insieme la guerra contro i radicali liberi, la loro azione si potenzia notevolmente; l’effetto globale della loro combinazione risulta maggiore della somma dei singoli effetti di ciascun antiossidante. Quale integratore, dunque? È sempre consigliabile chiedere al proprio medico curante o al proprio diabetologo, in caso di diabete.

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