A cura del Centro Italiano Occhio Secco (CIOS)**
Comportamenti alimentari e stili di vita non corretti, continue situazioni di stress, disfunzioni metaboliche e ormonali (per es. menopausa), aumento dell’età media della popolazione, aumento delle temperature medie ambientali, aree ad elevato inquinamento, fumi e sostanze tossiche disperse nell’aria, sono alcune fra le più frequenti cause di disidratazione; situazioni che colpiscono molto spesso anche l’occhio che, per la sua delicata posizione di “finestra sul mondo esterno” risente più di altri organi delle variazioni dell’ambiente esterno che mettono a dura prova il suo sistema di difesa, per buona parte rappresentato da quello strato di lacrime (film lacrimale) che giorno e notte – costantemente – separano la superficie oculare dall’esterno. Analizziamo i principali fattori di rischio di disidratazione degli occhi (sindrome dell’occhio secco), nel dettaglio.
Siccità, ondate di calore, inquinamento
L’inquinamento atmosferico è l’alterazione delle condizioni naturali dell’aria, dovuta alle emissioni dei gas di scarico di autoveicoli, caldaie, centrali elettriche, fabbriche, impianti di incenerimento. Questi fattori possono provocare disidratazione degli occhi (occhio secco).
Smog
Contaminanti gassosi importanti sono: monossido di carbonio emesso principalmente dagli scarichi di veicoli con motori a idrocarburi le cui concentrazioni maggiori si trovano nei pressi delle strade; il benzopirene e il benzene, sospetti cancerogeni; l’ozono, l’anidride solforosa e l’ossido di azoto che causa infiammazione acuta dell’occhio oltre che delle mucose respiratorie.
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal, a causa dell’inquinamento il 42% dei bambini abitanti in città con alto livello di polveri sottili soffre di rossore e prurito oculare, ammiccamento, dolori agli occhi, anomalie della lacrimazione e secrezione oculari. Diversi studi analitici effettuati negli USA mostrano come il tasso di inquinamento nelle grandi città sia spesso causa di disidratazione degli occhi (sindrome dell’occhio secco). Screening eseguiti dalla NASA, del National Veterans Administration e del National Climatic Data Center, nelle città di New York e Chicago hanno riportato una proporzione 4 volte maggiore di pazienti affetti da secchezza oculare rispetto a zone con minor tasso di inquinamento dell’aria.
Freddo e vento
Freddo e vento, secondo molti studi scientifici, sono fattori di rischio per l’ occhio secco: il freddo ha pesanti ripercussioni sulla sostanza oleosa che compone lo strato esterno del film lacrimale, rendendola troppo spessa e rigida e dunque incapace di diffondersi sulla superficie dell’occhio.
Calore eccessivo e sole
L’esposizione al sole frequente e nelle ore più calde favorisce la disidratazione degli occhi (occhio secco); un aumento dell’evaporazione del film lacrimale ne vanifica la sua funzione che è quella di proteggere gli epiteli della superficie oculare e le strutture interne dell’occhio mediante una azione filtrante sulle radiazioni ultraviolette e sulle radiazioni infrarosse.
E’ consigliabile indossare gli occhiali da sole per ridurre l’esposizione al sole; se si fa un bagno in mare è meglio indossare la maschera o gli occhialini.
Stili di vita
L’occhio secco è una condizione oggi sempre più diffusa e legata non solo alle condizioni dell’ambiente in cui si vive, ma anche ad alcuni stili di vita. L’uso prolungato, sempre più diffuso di videoterminali e apparecchi per il condizionamento o per il riscaldamento ad aria, provoca una riduzione dell’umidità dell’ambiente in cui si vive: tutto questo ha un effetto anche sulla superficie dell’occhio e sulla sua integrità, che provoca disidratazione oculare.
Età avanzata
Con l’invecchiamento, tutto organismo ha delle trasformazioni; cosi anche la composizione delle lacrime varia. Spesso, infatti, gli occhi producono lacrime con un minore contenuto di lipidi che sono necessari per evitare che la loro parte acquosa evapori troppo velocemente. Con il passare degli anni la disidratazione persistente degli occhi determina dei quadri di vere e proprie infiammazioni croniche a carico della superficie dell’occhio: un disturbo che sembrava in un primo tempo banale diventa vera e propria patologia della superficie oculare.
Menopausa
Alcuni ormoni aiutano a stimolare la produzione di lacrime. Per questo le variazioni di livelli ormonali possono ridurre la naturale produzione di lacrime. Ecco perché la sindrome dell’occhio secco predilige il sesso femminile soprattutto dopo i 35 – 40 anni di età: le donne in gravidanza o in menopausa sono il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di disidratazione degli occhi (occhio secco).
I sintomi derivanti dall’occhio secco tendono a divenire più frequenti con il passare degli anni. L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di ridotta secrezione lacrimale nelle donne in menopausa. Nei primi 7-8 anni dopo la menopausa, il disturbo è controllabile ma dopo tale periodo, l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. Per questo, è importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare per tempo le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali, o mediante l’assunzione per via orale di integratori contenenti estradiolo.
Malattie autoimmuni
Esistono moltissime sindromi autoimmuni, inclusi diabete tipo 1, ipotiroidismo e ipertiroidismo, artrite reumatoide, lupus, sclerosi multipla che hanno effetti negativi sulle cellule e sulle ghiandole deputate alla produzione del film lacrimale e possono essere causa di disidratazione degli occhi. Anche la Sindrome di Sjogren può causare un grave infiammazione delle ghiandole lacrimali riducendo in maniera drammatica la produzione dello strato acquoso del film lacrimale.
Farmaci
Molti farmaci come effetto collaterale causano occhio secco, ad esempio: antidepressivi, antistaminici (soprattutto quelli da banco che possono comprarsi senza ricetta), decongestionanti nasali, sedativi ansiolitici, contraccettivi orali, beta-bloccanti, diuretici.
Lenti a contatto
Le lenti a contatto si posizionano sulla cornea e galleggiano sul film lacrimale assorbendone una grande quantità e tendono ad aderire alla cornea, a limitarne l’ossigenazione ed a provocare danni oculari che possono essere anche di una certa gravità. L’uso ma soprattutto l’abuso di lenti a contatto, siano esse rigide o morbide, in materiale gas-permeabile o non, contribuisce al determinarsi dell’occhio secco. Questo si verifica soprattutto quando non si utilizzano lenti a contatto “usa e getta” e quindi per la corretta e necessaria igiene si usano soluzioni per lenti ricche di disinfettanti e conservanti.
Videoterminali
La sindrome dell’occhio secco (disidratazione degli occhi) è provocata spesso dall’utilizzo in maniera continuativa di videoterminali: in questo caso la scarsa umidificazione dell’ambiente lavorativo, resa ancor più precaria dalle microventole di raffreddamento dei computer stessi e delle altre apparecchiature ad essi connesse, il prolungato senso di impegno e di attenzione, lo stato di stress posturale connesso, provocano alla lunga un netto rallentamento dell’ammiccamento palpebrale.
Normalmente, le palpebre si aprono/chiudono 20 volte al minuto. Quando si è impegnati in un un’attività che richieda concentrazione come ad esempio leggere, studiare, scrivere, guidare, utilizzare il personal computer, il tablet, il cellulare , guardare il programma preferito alla TV, si tende a sbattere le palpebre con una minore frequenza, fino ad arrivare alla frequenza di un battito al minuto: le lacrime così evaporano rapidamente, non vengono sostituite e si crea la sindrome dell’ occhio secco.
Altre cause di disidratazione degli occhi
In altri casi, l’occhio secco può essere secondario od associato a condizioni oculari o cutanee di altro tipo, ad esempio rosacea, distrofie o degenerazioni corneali di tipo congenito od acquisito, congiuntiviti batteriche, allergiche o virali, herpes zoster, dieta povera di oligoelementi e vitamine (soprattutto deficit vitamina A), blefariti, chirurgia delle palpebre (blefaroplastica) o l’uso a fini estetici di tossina botulinica in interventi di chirurgia plastica.
** Il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), nato a Milano e diffuso successivamente in tutta Italia, è la prima struttura completamente dedicata alla prevenzione e alla cura dell’occhio secco, attraverso un approccio personalizzato e multidisciplinare. Il CIOS, infatti, dispone di un team di specialisti di diverse discipline, in grado di offrire una terapia completa ed efficace, tra cui oculisti, ginecologi, reumatologi, endocrinologi, ed immunologi.
Il CIOS non si dedica solo alla cura dell’occhio secco, ma anche alla prevenzione, attraverso una reale formazione del paziente su come prevenire l’insorgenza di questo disturbo, a cominciare dal cambiamento delle abitudini quotidiane e della dieta.
Il CIOS è impegnato anche nella ricerca e negli studi epidemiologici sulla sindrome dell’occhio secco che ad oggi in Italia sono carenti se non inesistenti. Per questo motivo, su iniziativa del CIOS, sarà presto attivato il Registro Italiano Occhio Secco, la prima iniziativa a livello nazionale di raccolta dati per studiare questa sindrome.
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Hotel Principe di Savoia, p.za della Repubblica, Milano - CIOS, Centro Italiano Occhio Secco – La prima struttura completamente dedicata alla sindrome dell’occhio secco
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