La gara bandita dalle Asl di Varese – e successivamente da altre Asl lombarde come Pavia, Cremona e Milano – per la fornitura di strumenti fondamentali di diagnosi e cura del diabete sta destando scalpore tra le associazioni dei malati.
La fornitura riguarda aghi pungi dito, microinfusori, aghi, siringhe, strumenti per diagnosticare il tasso di glicemia nel sangue, strisce reattive, tutti presidi fondamentali per i malati di diabete e forniti gratuitamente dalla Sanità pubblica.
L’intenzione delle Asl lombarde è in contrasto con le raccomandazioni dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), della Società Italiana di Diabetologia (Sid), della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e con tutte le leggi, i decreti e le circolari regionali che tutelano i malati di diabete.
Il criterio di aggiudicazione della gara non è la qualità dei materiali ma solo il prezzo più basso. Le aziende vincitrici si assicureranno per quattro anni (prorogabili per altri sei mesi) la fornitura esclusiva degli strumenti, togliendo così ai pazienti la possibilità di disporre di quelli più aggiornati o più affidabili che fossero successivamente messi sul mercato.
Antonio Cabras, Presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile spiega che «Rischiamo di trovarci di fronte a strumenti provenienti da paesi dall’area asiatica che non adottano criteri di controllo compatibili con i nostri e di aprire la strada alla discriminazione tra chi potrà acquistare i presidi migliori e chi non avrà il denaro per farlo. Si può prevedere un grande disagio e un peggioramento dell’autogestione del diabete, i bambini non potranno più scegliere l’ago meno doloroso e si assisterà a un aumento di ricoveri e complicanze».
Meno di un anno fa, il 9 luglio 2009, è stato siglato a Roma, in Senato, il Manifesto dei Diritti delle Persone con Diabete, che afferma la libertà nella scelta dei presidi, condivisa tra paziente e medico, per l’ottenimento di prestazioni più efficaci e moderne.
Fonte: 23 febbraio 2010, asca.it