In tutte le fasi della vita la causa più frequente di patologia tiroidea è la carenza nutrizionale di iodio. Pertanto, è possibile fare un’efficace prevenzione garantendo un adeguato apporto iodico nella popolazione. A tale scopo è in corso di formalizzazione la proroga, per il triennio 2016-2019, di un Protocollo di Intesa tra il MIUR e Istituto Superiore di Sanità e altre Istituzioni, finalizzato alla promozione della cultura della prevenzione tra le nuove generazioni.
Il programma nazionale di iodoprofilassi
Con l’approvazione nel 2005 della legge n. 55, che prevede la vendita obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita, nonché l’utilizzo del sale iodato nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare, è stato di fatto attivato un programma nazionale di iodoprofilassi. Questo ha certamente comportato un miglioramento dello stato nutrizionale iodico della popolazione negli ultimi 10 anni.
Tuttavia, i dati dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI presso l’Istituto Superiore di Sanità mostrano chiaramente che la percentuale di sale iodato venduto in Italia è ancora fortemente al di sotto di quel 90% identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quale target per poter dire che un programma di iodoprofilassi abbia avuto successo. Risultano quindi, necessarie azioni per incrementare l’informazione su questo importante tema di salute pubblica.
Il rinnovo del Progetto “Iodoprofilassi nelle scuole”
A tale scopo è in corso di formalizzazione la proroga, per il triennio 2016-2019, di un Protocollo di Intesa tra il MIUR e Istituto Superiore di Sanità, AME, SIE, AIT, SIEDP e CAPE finalizzato alla promozione della cultura della prevenzione tra le nuove generazioni. Il Protocollo di Intesa prevede un progetto formativo che si chiama “Progetto iodoprofilassi per le scuole” e che è rivolto a tutte le Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado italiane. L’obiettivo è quello di consentire la formazione degli insegnanti sul tema della prevenzione dei disordini da carenza iodica, affinché loro stessi formino i loro studenti e questi, a loro volta, trasferiscano le informazioni alle loro famiglie. Una sorta di reazione a catena che porterà a una diffusa informazione sull’importanza della iodoprofilassi e, di conseguenza, a un più ampio utilizzo del sale iodato nella popolazione.
Siamo fiduciosi che questo progetto, per l’ampio segmento di popolazione che riuscirà a raggiungere, potrà avere un forte impatto sulla salute pubblica che sarà misurabile, negli anni a venire, con la riduzione della frequenza delle patologie correlate alla carenza nutrizionale di iodio. Ad oggi già 19 scuole in 7 Regioni hanno aderito al progetto. Si tratta della prima esperienza di collaborazione tra Istituzioni, Società Scientifiche e Associazioni di pazienti sulla prevenzione dei disordini da carenza iodica. È un modello che, una volta che ne verrà verificata l’efficacia, potrà essere esportato anche ad altri ambiti della salute pubblica.
Reference
Contributo originale della d.ssa Antonella Olivieri, Responsabile Scientifico Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI) presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide, 23-27 maggio 2016