L’ipoglicemia è uno dei più frequenti problemi che una persona diabetica di tipo 1 o 2, bambino, adolescente, adulto o anziano che sia, si trova a fronteggiare quando è in trattamento con ipoglicemizzanti orali o insulina.
“Andare in ipo” significa che nel sangue il livello di zuccheri è sceso sotto i limiti di normalità: in genere si tratta di valori sotto i 60-70 mg/dl per episodi di ipoglicemia lieve, mentre le ipoglicemie gravi scattano sotto i 30 mg/dl. Questi numeri rappresentano le soglie più comuni raccolte dall’esperienza della maggior parte dei diabetici ma possono esserci anche delle eccezioni, ad esempio che cominciano a sentire i sintomi dell’ipoglicemia a valori fisiologici di 100 mg/dl.
Questo può accadere quando un organismo è abituato ad una media di valori alti, in questo caso per esempio 200 mg/dl, e quindi scendere alla soglia dei 100 provoca i segni di un’ipoglicemia che va in ogni caso corretta. Si tratta del cosiddetto fenomeno dell’ipoglicemia relativa.