Osservando l’attività di regolazione dei geni (epigenetica) nei bambini concepiti grazie al metodo di fecondazione in vitro, i ricercatori della Temple University di Philadelphia hanno riscontrato un livello di duplicazione del Dna più lento rispetto a quello registrato nei bambini concepiti con metodo naturale. Conseguenza diretta di questa lentezza nella duplicazione è un maggior ritardo nell’inizio dell’attività cellulare.
La ricerca, effettuata per individuare la causa della maggior propensione a disordini metabolici, obesità e diabete in bambini nati con metodo Fivet (fecondazione “in provetta”), per ora ha dimostrato che esiste una differenza a livello genetico con i bimbi concepiti naturalmente, ma non è ancora stato possibile determinare se questa sia anchealla base del rischio maggiore di sviluppare malattie metaboliche. Sono necessari ulteriori studi per vagliare anche un’altra ipotesi, ovvero che il patrimonio genetico di genitori non fertili abbia un livello di regolazione differente, e che questo venga, ovviamente, trasmesso al feto.
Fonte: 14 gennaio 2010, news.kataweb.it