La scarpa nel piede diabetico
La scarpa nel piede diabetico protegge contro i traumi, le temperature estreme e la contaminazione. Le persone con diabete che non hanno perso la sensibilità protettiva possono utilizzare scarpe comuni.
L’utilizzo di calzature adeguate è raccomandato per tutti i soggetti diabetici con neuropatia periferica e/o ischemia anche se non hanno mai avuto lesioni (prevenzione primaria). L’utilità di questo approccio viene suggerito dalla conoscenza della fisiopatologia della lesione, anche se non sono ancora stati pubblicati dati sull’efficacia della calzatura nella prevenzione primaria delle lesioni.
Quando si parla invece di prevenzione secondaria, cioè in soggetti diabetici che hanno già avuto un’ulcera al piede, è assolutamente obbligatorio l’utilizzo di una calzatura idonea rappresentata da una scarpa con suola rigida munita di un inserto plantare da calco. Questo tipo di scarpe permette la riduzione delle pressioni plantari e numerosi studi scientifici ne hanno documentato la capacità di ridurre significativamente il numero di recidive.
È importante sottolineare la necessità di indossare sempre plantari con scarpe adeguate, in quanto un plantare di scarico non può essere inserito all’interno di una calzatura normale che diventerebbe troppo stretta e potenzialmente lesiva; inoltre l’inserto plantare, per poter continuare ad esercitare il suo effetto ammortizzante, dovrebbe essere cambiato almeno ogni 6 mesi.
In Italia esiste una legge (DM Sanità 28 dicembre 1992) che prevede la fruizione gratuita di un paio di scarpe protettive ogni 18 mesi, e di un inserto plantare ogni 6 mesi per tutti gli individui con una invalidità civile riconosciuta di almeno il 34%.
Abituarsi gradualmente alle scarpe nuove
- Evita di indossare per molte ore di fila scarpe appena acquistate, per evitare la comparsa di vesciche.
- Inizia con 1-2 ore ogni giorno, aumentando di 1ora progressivamente.
Controllare l’interno delle scarpe prima di indossarle
- Può essere utile scuoterle per eliminare eventuali granelli di polvere o sassolini.
Assicurarsi che le scarpe siano comode
- Per evitare dolori e callosità, le calzature devono essere comode per quanto riguarda lunghezza, larghezza e altezza
- Devono calzare adeguatamente, non comprimere le dita, senza essere né troppo strette (una volta allacciate) né troppo larghe
- I piedi dovrebbero poggiare su un supporto morbido
- Attenzione a suola e tacco che influenzano la postura
- La tomaia deve essere naturale: è ottima la pelle, che lascia passare l’ossigeno ed è in grado di cedere all’esterno l’umidità
- Solette morbide possono essere utili per proteggere temporaneamente le zone danneggiate prima della valutazione del podologo
Comprare le scarpe preferibilmente nel tardo pomeriggio
- quando i piedi sono un po’ gonfi.
Indossare calzature specifiche di alta qualità
- Scarpa extrafonda per l’inserimento del plantare di scarico
- Utilizzo di pellame morbido e senza cuciture interne
- Punta ampia e spaziosa per evitare sfregamenti e compressioni sulle dita a martello
- Punta rialzata per favorire lo stacco dal terreno
- Suola in materiale antiscivolo e che ammortizzi le pressioni
- Tacco non troppo alto, smussato per facilitare il “rotolamento del passo”
Chiedere consiglio al podologo
- L’esperto potrà valutare l’opportunità o meno di acquistare scarpe “preventive” specifiche.
- Potrebbe, inoltre, consigliarti di eseguire la valutazione dell’appoggio plantare presso un ortopedico specializzato nel piede diabetico. Viene eseguita attraverso un esame chiamato podobarografia.
A ciascuno la sua scarpa
- L’appoggio errato, con picchi di pressione, viene corretto attraverso l’uso di plantari riequilibranti. Le scarpe dovranno essere predisposte per contenere insieme il piede e il plantare e in parallelo a difenderlo da frizioni e pressioni. Tali scarpe devo essere preformate in modo anche da poter alloggiare eventuali deformità individuali.
- Per la prevenzione di un’ulteriore ulcerazione in chi ne ha già sofferto, sono necessarie scarpe a suola rigida, con plantari su calco o, se l’ulcera ha implicato un intervento di amputazione minore, una scarpa su misura.