Tecnologie avanzate e trattamento del diabete. News dal 12° ATTD, 2019

Tecnologie avanzate e trattamento del diabete. News dal 12° ATTD, 2019

Ogni giorno, fino a 50 volte al giorno, chi soffre di diabete, in particolare diabete di tipo 1, deve prendere una serie di decisioni sul monitoraggio del glucosio, l’alimentazione, l’insulina e l’adattamento della terapia. L’autogestione è un impegno quotidiano e costante, che occupa almeno un’ora al giorno.

Le tecnologie più innovative possono offrire un valido supporto nel prendere decisioni più mirate, garantendo alla persona con diabete un miglior controllo clinico nel tempo e una migliore qualità della vita. 

  • Un sistema sempre più integrato per la gestione del diabete attraverso un ecosistema aperto, ovvero in grado di interagire con diversi strumenti, potrà dare una risposta efficace alle sfide delle persone con diabete, dei caregiver e dei sistemi sanitari, contribuendo a fornire un’assistenza avanzata e sostenibile.
  • La possibilità di prevenire o rallentare la progressione del diabete si basa su 3 presupposti: (1) rendere possibile la contestualizzazione e l’analisi di grandi quantità di dati rilevanti per la terapia; (2) migliorare l’accesso e l’utilizzo di algoritmi avanzati in grado di supportare le decisioni terapeutiche; (3) responsabilizzare le persone con diabete al miglioramento dell’autogestione del proprio diabete
  • Diversi studi clinici hanno evidenziato che la gestione integrata e personalizzata del diabete, combinata con soluzioni digitali può migliorare in modo significativo i livelli di HbA1c (emoglobina glicata) e i parametri psicologici.

#ATTD2019, Berlino, 20 febbraio 2019 – Vivere con il diabete richiede un’attenzione costante e un’analisi di numerose informazioni e dati che derivano da alimentazione, attività fisica e gestione della terapia in generale, tanto che una persona con diabete spende circa 1 ora al giorno nel prendere decisioni in merito alla cura della propria malattia, gestendo il tutto quasi sempre da sola. Il diabete richiede anche una rigorosa autogestione, assorbe molta energia e mette a dura prova ogni persona che vive con questa malattia. Big data, algoritmi intelligenti e progressi tecnologici hanno dimostrato di poter facilitare e migliorare tutto questo.

Lo studio GUIDANCE

Le sfide sono ancora numerose e sono attribuibili a quella che viene definita inerzia clinica, che comprende fattori attribuibili ai pazienti, ai medici e al sistema assistenziale in generale. Secondo lo studio GUIDANCE, un’indagine compiuta in otto Paesi europei, tra cui l’Italia, per determinare il grado di adesione alle raccomandazioni delle linee guida per il trattamento del diabete di tipo 2 e valutare i risultati di cura ottenuti, fa emergere come questa inerzia clinica porta solo 1 persona con diabete su 2 (esattamente il 53,6 per cento del campione esaminato) a raggiungere valori di emoglobina glicata (HbA1c) inferiori al 7 per cento, considerata la soglia di buon controllo, e solo il 6,5 per cento delle persone ottiene contemporaneamente i target di cura per HbA1c, pressione arteriosa e colesterolo LDL, due tra le condizioni più frequentemente associate al diabete di tipo 2.

Troppo spesso, questo fa sì che il trattamento sia più reattivo che preventivo e segua poco gli Standard di Cura per il Diabete. “L’accesso a grandi quantità di dati real-world, l’uso di algoritmi intelligenti e le analisi predittive, offrono un enorme potenziale che ci aiuta a comprendere meglio gli effetti della terapia e dello stile di vita nella gestione quotidiana del diabete, creando così solide basi per una decisione terapeutica informata“, ha dichiarato Lars Böhm, Healthcare and Life Sciences Consulting Leader, IBM Services.

Un nuovo approccio olistico all’autogestione della terapia

Le soluzioni integrate per la gestione del diabete comprendono nuovi modi di far dialogare dispositivi innovativi per il monitoraggio della glicemia, per la somministrazione di insulina con le soluzioni di Digital Health attraverso un approccio olistico alla gestione della terapia. Questo sistema, è stato progettato per identificare più facilmente quanto i fattori di rischio, il monitoraggio della terapia, la dieta e il cambiamento dello stile di vita incidano sul controllo glicemico. Rappresenta un nuovo modo di rispondere ad alcune delle sfide più urgenti delle persone con diabete, dei loro caregiver e dei sistemi sanitari.

Un esempio di questo nuovo approccio è l’integrazione dei dati del sensore impiantabile sottocute per il monitoraggio continuo del glucosio Eversense nell’app mySugr che fornisce informazioni molto rilevanti e di aiuto per le persone con diabete e i loro medici. Un sistema di questo genere consente nello stesso tempo di fornire soluzioni terapeutiche personalizzate che migliorano i risultati clinici della singola persona con diabete, di garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari e di migliorare l’assistenza e la qualità della vita delle persone con diabete.

Un ecosistema aperto, quindi che ha la possibilità di interagire con diversi strumenti, attraverso la digitalizzazione, mette a disposizione una quantità ingente di dati che possono essere disponibili per i medici così da poter migliorare i risultati e ottenere quegli obiettivi terapeutici che ancora oggi non sono stati soddisfatti. “La possibilità di disporre dei dati clinici è fondamentale perché aiuta a individuare schemi o problemi non prevedibili nel regime terapeutico e offre enormi benefici specialmente nell’interazione medico-paziente. Permette, infatti, di affrontare in modo preventivo i rischi e le sfide terapeutiche, aumentando la consapevolezza e motivazione dei pazienti oltre a ridurre il rischio di complicanze a lungo termine“, ha affermato il prof. Oliver Schnell, Università Ludwig-Maximilian di Monaco, Germania.

Ma i dati non bastano. Bisogna raccoglierli e analizzarli in modo strutturato per sfruttare appieno il loro potenziale“. Un approccio efficace, secondo il Prof. Schnell, è la gestione integrata personalizzata del diabete che è stata valutata nello studio PDM Pro-Value. “Possiamo chiaramente ricavare dai risultati dello studio PDM Pro-Value quanto questo approccio terapeutico integrato e strutturato non solo riduca in modo significativo i livelli di HbA1c dello 0,5% rispetto al gruppo di controllo, ma migliori anche i parametri psicologici come la soddisfazione per la cura e l’interazione medico-paziente”.

Un ecosistema versatile per semplificare l’autogestione

Oltre alla combinazione di tecnologie innovative con l’approccio olistico della terapia personalizzata per la gestione del diabete, l’integrazione delle soluzioni di Digital Health nell’ecosistema ha dimostrato di affrontare con successo molte delle attuali sfide nell’autogestione del diabete e migliorare la salute e la qualità della vita delle persone con la malattia. Un ecosistema versatile che semplifica la gestione del diabete può consentire una risposta più rapida alle sfide della terapia di pazienti, caregiver e sistemi sanitari, aiutando le persone con diabete a sperimentare un vero sollievo dal carico quotidiano della malattia.

References

– Dänschel I., Dänschel W., Heinemann L., Weissmann J., Kulzer, B., et al. Integrated personalized diabetes management improves glycemic control in patients with insulin-treated type 2 diabetes: Results of the PDM-ProValue study programDiabetes Research and Clinical Practice 2018 (144): 200 –212

– Weissmann, J. et al. Improving the Quality of Outpatient Diabetes Care Using an Information Management System. Results From the Observational VISION StudyJ Diabetes Sci Technol 2015 Jul 29;10(1):76-84

– Stone MA et al; GUIDANCE Study Group. Quality of care of people with type 2 diabetes in eight European countries: findings from the Guideline Adherence to Enhance Care (GUIDANCE) studyDiabetes Care 2013 Sep;36(9):2628-38

– Safford, MM, et al. How much time do patients with diabetes spend on self-care? J Am Board Fam Pract. 2005 Jul-Aug;18(4):262-70

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